Il mio interesse per i temi ecologici viene da lontano, da un’infanzia vissuta in città, ma sempre a contatto con la natura. Durante la mia esperienza professionale questo interesse si è riacceso. Ed è diventato la trama che desidero dare a tutte le proposte di RigheRosse. Ho sentito l’esigenza di riflettere sul mio lavoro dal punto di vista dell’etica; in particolare, sulle responsabilità ecologiche e sull’impatto ambientale di attività come la mia. Per questo motivo ho scelto di avvicinarmi all’ecopsicologia e di adottarne il punto di vista, in tutto quello che faccio (e che cerco di non fare).
Cos’è l’ecopsicologia?
Si tratta di una disciplina che integra diverse scienze umane; in particolare psicologia ed ecologia, ma anche sociologia, filosofia, spiritualità. Secondo l’American Psychological Association, l’ecopsicologia “esplora l’interdipendenza psicologica tra gli esseri umani e il resto della natura, nelle sue implicazioni per l’identità, la salute e il benessere”.
Il principio di fondo ci dice che il benessere e la salute di uomini e donne sono inscindibilmente legati al benessere e all’equilibrio della natura, intesa come un tutto vivente. Gli esseri umani non sono una specie superiore, rispetto alle altre. Non siamo al vertice di una nessuna piramide; siamo naturali, siamo animali, siamo ciclici e temporanei. Siamo parte di un sistema ecologico più ampio di noi, nel quale viviamo, o dovremmo vivere, connessi e in armonia. L’habitat, l’ambiente in cui viviamo, non è nostro, lo condividiamo con una moltitudine di altre creature viventi, che dobbiamo rispettare.
L’ecopsicologia ci aiuta a stare meglio
Se siamo in armonia con lo spazio esterno, in cui viviamo ogni giorno, ci sentiamo meglio. [Non lo dico per dire, ci sono studi e riviste dedicate]. Il corpo fluisce, la mente si rilassa, migliorano le percezioni, le emozioni, le relazioni. Il processo creativo; il processo di sviluppo e crescita personale sono maggiormente integrati fra loro, è più facile che tutto scorra in sintonia. Quando invece fatichiamo a mantenere un legame con lo spazio naturale, con la nostra fisiologia di esseri viventi, con ritmi lenti, con la vita di altre creature, si generano disarmonie, blocchi, squilibrio. Per questo motivo, comprendere, ridefinire, trasformare e sanare il rapporto tra individuo e ambiente naturale aiuta non solo il singolo, ma l’intero sistema, a stare meglio, a sentirci più in grado di seguire la nostra naturale creatività. Soprattutto nella società contemporanea, che adotta stili di vita innaturali, opprimenti, rigidi e a volte difficili da sostenere.
Come porto la natura nel mio lavoro
L’essenza del mio lavoro è l’identità creativa individuale in relazione ecologica con gli altri e il mondo esterno. Nella mia visione, la creatività è un’esperienza naturale per ciascun essere umano; è espressione delle potenzialità personali. Non è connessa con il fare qualcosa di speciale, o una dote riservata a una cerchia di artisti talentuosi. Non è neppure uno strumento per ottenere privilegi o potere culturale ed economico, a discapito degli altri. La creatività è un modo per vivere pienamente la propria identità. Per essere libere, liberi, di sentirci in sintonia con ciò che ci circonda, esprimendo la voce più vera.
Un habitat per la tua creatività naturale
Con RigheRosse, vorrei creare spazi accessibili a chiunque, per esprimere la creatività naturale, adottando una modalità di lavoro rispettosa dei principi dell’ecopsicologia. I percorsi psicoterapeutici, le esperienze di arteterapia e i progetti che realizzo facilitano la connessione con la natura, in un rapporto armonioso e paritario.
Il mio desiderio è, anche, arrivare a ridurre progressivamente l’impatto ambientale della mia pratica professionale e di atelier. L’obiettivo che mi sono data è di trasformare il mio modo di interagire con gli spazi, i materiali e le azioni. Per passare da un’ottica di “consumo” a un’ottica di “rispetto e valorizzazione delle risorse naturali“. Desidero ridurre gli sprechi, rendere “ecologici” i gesti e le azioni creative quotidiane e impegnarmi a fare del mio meglio, ogni giorno.